(Sbobinatura di intervista registrata)
Da scaletta il primo ricordo legato alla lettura?
Pensando alla prima- infanzia, un ricordo che poi mi sono portato dietro per tutta la vita, il mio primo ricordo legato alla lettura risale alle elementari grazie alla fantastica maestra di Italiano, Nadia G., che ringrazierò tutta la vita, che aveva una grande passione per la lingua italiana e la scrittura in particolar modo per Gianni Rodari. Era fantastica, una grande passione che ci ha trasmesso, è stata davvero brava, ho quest’immagine di lei in piedi davanti alla classe che ci leggeva i libri, un bel ricordo, il mio primo ricordo legato ai libri.
La maestra e Gianni Rodari
Si Gianni Rodari, lei era un’appassionata. Ogni giorno si leggeva qualcosa, e più da grandicelli ci faceva leggere e scrivere tanti temi, ci faceva appassionare, come alle elementari non penso di aver vissuto più l’italiano così…
Non hai più avuti gli stessi stimoli?
Stimoli sì ma non con questa stessa passione. Lo dico sempre “come sapevo l’italiano in 5° elementare secondo me non l’ho più saputo”
Di libri regalati hai ricordi?
I miei genitori e parenti non mi hanno mai regalato libri, nessuno, in casa mia non c’è mai stata una libreria, c’era giusto un’enciclopedia di quelle prese e messe lì, i miei non hanno mai avuto l’amore per la lettura, non mi hanno mai regalato libri. C’è però quest’aneddoto, più che un regalo si tratta di un’eredità, sai i libri che passano di genitore in figlio? Si tratta de “Il taglio del bosco” e “Baba” di Cassola. Un libro di mia mamma probabilmente di quando andava a scuola con il suo nome, di quei libri che trovi tutti ingialliti. Me lo son preso e letto, ma ero piccolina, non ricordo quanti anni avevo, e non compresi niente. Poi a distanza di anni l’ho riletto e ce l’ho tutt’ora perché ci sono molto affezionata. E’ il mio libro- compagno, amico, che mi ha accompagnato in fasi diverse.
Lo hai letto in età diverse?
Si si l’ho riletto in età diverse, si perché come ti ho detto la prima volta da piccola non compresi quasi niente, lo lessi perché era un oggetto trovato per casa…e poi l’ho ripreso dopo. Invece da bimba ho il ricordo non tanto della lettura ma della favola raccontata, ascoltata alla radio o con il mangianastri.
In cassetta?
Brava sì le favole, le collane che trovavi in edicola, mi è venuto in mente in questi giorni
Come “Cenerentola”?
Si quelle classiche “Cappuccetto rosso”, questo tipo di storie…
Si è vero, avevo rimosso, e quindi durante l’infanzia l’input alla lettura è arrivato dalla scuola non dai genitori?
Si proprio cosi, l’unica in famiglia era mia zia, che faceva la maestra. I miei mi hanno sempre consigliato di studiare E leggere ma non avevano questo amore, è stata fondamentale la maestra che ho avuto alle elementari.
Ok, alle medie o alle superiori, ricordi dell’ora di narrativa ne hai?
Senti io ho questo ricordo, medie poco o niente, l’insegnante era molto classica, a me le materia letterarie sono sempre piaciute ma non ho un ricordo particolare legato al quel periodo. Le superiori ho fatto il classico e quindi c’era molta attenzione alla letteratura ma anche lì l’insegnante era molto brava però dal lato didattico e meno nel trasmettere la passione, non ho quindi ricordi particolari in classe. C’era l’insegnante di francese invece che era molto stimolante e lei sulla parte della letteratura francese mi ha appassionato tanto, come quello di filosofia che si prendeva spesso la briga non solo di commentare fatti di attualità, ma anche di consigliare libri da leggere.
Simone de Beauvoir, Sartre…ci sono diversi scrittori filosofi
Si aveva tanta apertura, usciva un po’ dagli schemi rigidi
Quella di italiano invece no?
Esatto, era brava dal punto di vista didattico, nello spiegare le cose ma non riusciva ad incuriosirti, a spronarti a fare da te.
Estate? Liste di libri da leggere?
Buio totale, se ce li dava l’ho rimosso
Beh ricordi ed emozioni vanno di pari passo, quindi magari se lo avete fatto in modo didascalico forse per quello non ricordi niente
Si ricordo che si facevano ore e ore di “Promessi Sposi”, però ecco eravamo una classe molto creativa e ci fu un periodo in cui si mise in piedi uno spettacolo teatrale, “I promessi sposi in chiave comica”, avevamo una compagna molto brava nelle battute e si fece in chiave comica.
Come Il trio…Marchesini, Lopez, Solenghi
Si questa compagna era una fan della Marchesini
Quindi immagino uno spettacolo teatrale a fine anno?
Si fine maggio
Tu chi interpretavi?
Forse una suora
Renzo e Lucia?
Renzo uno dei due maschi della classe, Lucia la compagna più seria, che non usciva mai dagli schemi ma era brava
Don Rodrigo e Don Abbondio? Perdona mi sono incuriosita
Don Abbondio una mia compagna
Pensa te
Don Rodrigo non ricordo
Non fu promosso dalla docente di italiano ma fu proprio una vostra iniziativa?
Si esatto l’idea venne da noi
Quindi de “I Promessi sposi” hai un buon ricordo
Si si ci siamo divertiti
La lettura all’università, hai avuto tempo per leggere?
All’università ho avuto pochissimo tempo. Da adolescente ho letto di più, era il periodo della rivolta, leggevo i poeti maledetti, la Resistenza, e Bukowski, erano quelli che più mi piacevano. All’ università lavorando e studiando avevo poco tempo libero. Poi ho sempre avuto la fissa di leggere più libri contemporaneamente, ne portavo avanti anche tre e poi non li finivo. Adesso, nel tempo libero mi piace fare letture anche leggere, storie di vita, meno legate al mio lavoro di educatore che però mi coinvolgono tanto
Saggistica
Si
Libri oltre Cassola, Rodari ne hai altri?
A Cassola sono particolarmente legata a livello affettivo, l’altro libro è “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, ricordo da adolescente suonavo anche in un gruppo mi piacevano I Red Hot Chili Peppers …e quindi questo libro è legato a questo spaccato adolescenziale
A me fu regalato da mia zia, concordo anche per me è legato all’adolescenza
Jack Frusciante per me avendo il gruppo era John
Adesso rientrato nel gruppo
Si entra ed esce in base alle esigenze economiche del momento. Un altro libro, “Le scelte che non hai fatto”, della Maria Perosino, è legato ad una fase in cui dovevo scegliere la strada da prendere….
Non lo conosco
È un saggio- romanzo- non te lo saprei definire, lo avevo letto in una fase di difficoltà
Adesso leggi?
No con la tesi non ho tempo purtroppo, ho una pila di libri che stanno lì in attesa di essere letti…
Immagino, con le biblioteche che rapporto hai?
Con le biblioteche? le sto scoprendo ora, in passato ci ho lavorato insieme come educatrice, ma non sono mai stata una cultrice, perché con i libri ho un problema tecnico: li mangio, li sottolineo, ci scrivo, ci faccio appunti, e poi sono una feticista, mi piace averli con me. Ma adesso lo sto riscoprendo anche per motivi di spazio, ci sto portando anche il bimbo, è un bel servizio, sono una nuova utente
Fai letture per bambini?
Si hanno lo spazio “morbido” per i bimbi, quando vado il bimbo viene con me
Libri di nascosto ne hai mai letti?
Di nascosto no, ma uno forse si, che ho letto non proprio di nascosto ma tenendolo un po’ così, per la tematica forse non molto amata, è il libro “Perché non possiamo essere cristiani” di Odifreddi
Non l’ho mai letto
Lui è un matematico, ha fatto diversi libri sul cattolicesimo, a me incuriosiva però sapevo che non era molto piaciuto poi per il resto ho letto sempre quello che volevo
Un’ultima domanda Irene, ci sono cose che non ti ho chiesto o che avresti voluto ti facessi? Qualcosa che vuoi aggiungere
Forse è il discorso cosa ti aspetti dalla lettura, cosa ci trovo, perché leggo?
Bene, raccontami
Beh alla fine mi sono chiesta perché leggo, cosa mi spinge e la risposta è stata che per me la lettura è una sorta di dipendenza, se entri nel circolo non smetti, all’inizio è dura ma come inizi non smetti più, la cosa stupenda è che puoi andare oltre le cose che trovi nel tuo ambiente e per quanto riguarda i romanzi rispetto ad altri generi, hai la possibilità di vivere più vite in una, il tempo non basta mai, è limitato e con la lettura invece si dilata, puoi metterti nei panni dei protagonisti….mi manca molto in questo periodo questa possibilità, spero di tornare presto a farlo.
Ma nel lavoro di educatore? Consigli libri o inventi rappresentazioni come facevi al Liceo?
Io nel lavoro con i ragazzi poche volte ho consigliato libri, si cerca un avvicinamento graduale ad una passione, io parto con i bimbi delle medie, però più sulla parte di invogliarli a tirate fuori una passione, un hobby che può essere qualsiasi cosa, musica, spettacoli, libri, una passione “x”, la tua personale passione, senza imporre niente. Poi può sembrare una provocazione ma la letteratura per me si può trovare anche in un testo Trap e l’importante è incentivarli a trovare una loro strada e sostenerli nelle loro passioni. Quello che vedo è che spesso l’avvicinamento alla lingua italiana può avvenire tramite la musica, anche Trap, le canzoni hanno questa potenzialità: ci sono ragazzi che a scuola non farebbero mai una poesia o un tema ma invece a casa nella loro cameretta si ed è un semino di qualcosa che magari può crescere
Un approccio alternativo a scrittura e lettura
Si, può essere una strada con alcuni ragazzi.